Università degli Studi di Torino
Facoltà di Psicologia
Anno accademico 2001-2002

Corso di Psicosomatica

Materiali per il corso a cura degli studenti:

Teoria del Caos e delle Catastrofi e Disturbi alimentari

a cura di Etrusca Centenero


Ultimo aggiornamento: lunedì 13 aprile 2015 17.26

La scoperta del caos deterministico in fisica ha prodotto una vera e propria rivoluzione, le cui idee risultano così efficaci per il comportamento di certi sistemi della fisica che si è pensato potessero funzionare da metafora per i fenomeni biologici  ed anche per il comportamento e la mente dell'uomo.
Improvvisamente nell'osservazione del mondo, le somiglianze divengono più importanti delle differenze.
Il caos è più fondamentale dell'ordine. E' la situazione più comune in Natura, mentre l'ordine è relativamente raro e può essere facilmente distrutto dalla più piccola perturbazione.
La Natura stessa usa il caos come parte integrante del suo programma di evoluzione. Per risolvere il problema di adattare le forme di vita per la sopravvivenza in un ambiente in continua trasformazione, complesso, apparentemente caotico, ogni schema deterministico sarebbe destinato al fallimento.
Perciò la Natura sceglie di combattere il caos con il caos, generando una moltitudine di forme di vita attraverso le mutazioni casuali.

La teoria del caos suggerisce che non si possono sempre prevedere gli effetti a lungo termine delle nostre creazioni e che è quindi meglio essere aperti e flessibili. Così come la natura sopravvive grazie alla biodiversità, Ë fondamentale avere una varietà di idee e di approcci. Quando si chiude una via, la natura ha molte altre strade tra cui scegliere. Ciò dovrebbe insegnare alle organizzazioni che una eccessiva specializzazione porta alla morte.

Ebbene, è possibile che a questo punto qualcuno si domandi  in che modo, nella pratica, sono stati utilizzati tali principi. Si espongono alcuni esempi, pertinenti a diversi ambiti di studio:

I sistemi biologici

Fino a 20 anni fa gli specialisti dei diversi settori erano convinti che i sistemi biologici potessero avere una sola soluzione: tendere verso uno stato di equilibrio e, di conseguenza, la presenza di fluttuazioni disordinate, imprevedibili, caotiche veniva attribuita a cause esterne o patologiche, eccezionali, normalmente assenti; in medicina, ad esempio, si ipotizzavano errori nella recessione del numero di casi di una malattia, crisi epilettiche, aritmie cardiache, e così via. Da circa 20 anni si è cominciato a pensare che queste variazioni "caotiche" possono essere inerenti ai sistemi, ovvero contenute nei modelli teorici deterministici che descrivono l'evoluzione dei sistemi stessi. Questo nuovo modo di pensare ha portato a risultati insospettati.

Nel campo della fisiologia cardiaca

Secondo esperti della Harvard Medical School, il caos procura al corpo umano una flessibilità che gli permette di rispondere a stimoli diversi. Si considerino ad esempio le proprietà elettrofisiologiche del cuore. Come è noto, la funzione fisiologica del cuore è di pompare sangue in tutto il corpo. Perché questo accada un'eccitazione elettrica, che origina in zone specializzate del muscolo cardiaco, si diffonde in tutto il miocardio attivando così la contrazione muscolare. Nel campo della fisiologia cardiaca  recentemente è stato introdotto l'impiego di tecniche di analisi spettrale ed è solo da un decennio che la dinamica non lineare e la teoria del caos sono state riconosciute come estremamente promettenti e impiegate in studi cardiologici.
Insomma ci si avvale degli strumenti delle scienze fisico-matematiche, talché sembra prendere più corpo l'ipotesi che è il normale ritmo cardiaco ad essere caotico e non la fibrillazione!
Questa affermazione prende lo spunto teorico dal fatto che il sistema di generazione del ritmo cardiaco è formato da un oscillatore periodico controllato da una molteplicità di meccanismi non lineari (ormoni, sistema simpatico e parasimpatico...).
Si è confrontato per esempio lo spettro di frequenza di un elettrocardiogramma di soggetti normali e di soggetti malati di cuore.
Si è osservato che gli ECG dei primi presentano delle irregolarità su scale che vanno da qualche secondo a qualche giorno, mentre quello dei pazienti presenta uno spettro molto più piatto. Per esempio, si è osservato che alcune persone molto malate hanno dei battiti molto regolari prima di morire.
Infatti il ritmo cardiaco si deve adeguare all'attività dell'organismo (respirazione, attività mentale, ecc.). Questo aggiustamento produce un ritmo irregolare.
In alcune malattie il cuore perde la capacità di adattarsi all'attività dell'organismo e perciò presenta un ritmo estremamente periodico.
Un'importante lezione che dobbiamo trarre da questa rivoluzione scientifica è che leggi semplici non portano necessariamente a comportamenti semplici.  

Nelle relazioni umane:

Uno schema di sistemi non-lineari, ad esempio può essere rappresentato nel modo in cui una donna può impegnarsi in una serie di disastrose relazioni con uomini simili, oppure nel modo in cui un uomo sembra sempre entrare in conflitto con figure autorevoli.
Questo non vuol dire che il comportamento sia causalmente determinato, ma che il modo in cui la personalità si è strutturata in sistema aperto nel contesto di una più vasta società conduce ad una serie di schemi ricorrenti.

L'attività cerebrale

Si sono compiuti esperimenti registrando l'attività cerebrale di soggetti umani mentre affrontano determinati problemi. E' stato scoperto che questa complessività si modifica in funzione dell'attività cognitiva e che le forme più complesse degli EEG corrispondono agli stati mentali di maggior stato di allerta.

Lo studio del caos come modello di previsione

Osserviamo inoltre che, se da un lato è vero che sovente non siamo in grado di predire l'evoluzione di un determinato fenomeno, dall'altro lo studio del caos ci consente di conoscere in quali condizioni il sistema si comporterà in un dato modo. Queste informazioni sono spesso molto più importanti che non la conoscenza esatta della evoluzione futura del sistema. Infatti è sui parametri esterni di un sistema che eventualmente noi possiamo agire ed è importante sapere, ad esempio, come dobbiamo regolare questi parametri per evitare l'insorgere del caos.  

IN SINTESI  

- I sistemi della fisica possono funzionare da metafora per il comportamento e la coscienza umani.  

- Le somiglianze divengono più importanti delle differenze.  

- E' quindi meglio essere aperti e flessibili. Così come la natura sopravvive grazie alla biodiversità, infatti quando si chiude una via, la natura ha molte altre strade tra cui scegliere. Ricordandoci che è fondamentale avere una varietà di idee e di approcci.  

- E' falso pensare che i sistemi biologici tendono verso uno stato di equilibrio e la presenza di fluttuazioni disordinate, imprevedibili, caotiche è da attribuirsi a cause esterne o patologiche, eccezionali.  

- Da circa 20 anni si è cominciato a pensare che queste variazioni "caotiche" possono essere inerenti ai sistemi, introducendo una nuovo modo di pensare ed osservare i fenomeni.  

- Il caos è più fondamentale dell'ordine. E' la situazione più comune in Natura, mentre l'ordine è relativamente raro e può essere facilmente distrutto dalla più piccola perturbazione.  

- Perciò la Natura sceglie di combattere il caos con il caos, generando una moltitudine di forme di vita attraverso le mutazioni casuali.  

-  Il Caos e le catastrofi descrivono CAMBIAMENTI e PASSAGGI DI STATO  BRUSCHI tra situazioni di stabilità strutturale.  

- Lo studio del caos ci consente di conoscere in quali condizioni il sistema si comporterà in un dato modo.  

- Queste informazioni sono spesso molto più importanti che non la conoscenza esatta della evoluzione futura del sistema. Infatti è sui parametri esterni di un sistema che eventualmente noi possiamo agire ed è importante sapere, ad esempio, come dobbiamo regolare questi parametri per evitare l'insorgere del caos.

 

La teoria delle catastrofi è "figlia" della teoria del caos. Il linguaggio matematico creato da Thom permette di descrivere i fenomeni di instabilità, le forme di mutamento che si possono osservare in un sistema. Altri autori quali Waddington e Zeeman solo per citarne alcuni, hanno fornito ulteriori contributi. Le catastrofi elementari definiti da Thom permettono di descrivere una gamma di dinamiche sottostanti agli sviluppi possibili sia di strutture organiche che inorganiche. Thom nota la stabilità qualitativa di una vasta gamma di processi naturali dalle forme assunte dalla sabbia sul fondo del mare alle dinamiche di attacco fuga studiate dagli etologi. Thom definisce la catastrofe come repentino passaggio da uno stato potenziale minimo ad un altro di potenziale minimo o di equilibrio stabile.
Si giunge a descrivere una serie di catastrofi, via via più complesse la cui caratteristica è l'aumentare del numero delle variabili osservate per illustrare i processi naturali di cambiamento.

Proviamo a fare un esempio pertinente alla psicologia: 

Un tipico esempio ci viene sulla percezione delle "figure ambigue" in cui è possibile l'emergenza di una figura sullo sfondo od il suo opposto. Quando il meccanismo percettivo è operante risulta inarrestabile e discontinuo. Questa discontinuità è una catastrofe cioè un salto da uno stato stabile ad un altro.

Un altro esempio concerne le ricerca di processo e di esito in psicoterapia dove si cerca di identificare le tematiche  ricorrenti e ripetitive espresse nelle narrazioni effettuate in seduta. Uno degli obiettivi è quello di scoprire come e quando il soggetto transita, effettua degli shift da una condizione all'altra. Per dirle con le parole di Thom come e dove rileviamo un brusco mutamento, una  catastrofe.
Nello specifico come un paziente narri di passare da un ipotetico stato in cui ricerca accudimento e accettazione da una figura desiderata ad un altro stato in cui si senta giudicato, triste e con una sensazione di scarso padroneggiamento della situazione.
Oppure come i pazienti presentino per un certo numero di sedute temi caratterizzati da un basso tono emozionale (senza o con pochissime emozioni) ed un alto livello di astrazione. Questa fase improvvisamente cambia  e si riscontrano esperienze emozionali; c'è stato un mutamento, uno shift.

Il modello delle catastrofi è stato utilizzato anche per illustrare i disturbi alimentari, nella fattispecie l'anoressia.
La "catastrofe dipende da più fattori di controllo descrivendo l'insieme dei salti catastrofici, passaggi regolari o repentini fra stessi stati, iniziale e finale. Nello specifico si può osservare nel ciclo dell'anoressia come a seguire sia del digiunare che del purgarsi si verifichi un fenomeno di instabilità, la "catastrofe del lasciarsi andare"  la cui conseguenza è una condotta di ingordigia sia nella prima che nella seconda fase ed il riproporsi del ciclo: "digiuno - catastrofe - ingordigia" seguita da altra catastrofe "assunzione di purganti - ingordigia" e via dicendo a causa dell'operare di uno o più bias (Bias: distorsioni sistematiche o pregiudizi; ad es.  il "bias della conferma" ovvero la tendenza a cercare dati a favore di un ipotesi piuttosto che contro).

Si ipotizza, in ottica sistemica , che il disturbo alimentare sia sostenuto da un problema di definizione della relazione e sembra che i pazienti siano intrappolati in circuiti di autoconferma dei propri modelli di condotta . La terapia funzionerebbe come una perturbazione del sistema, producendo un'alterazione del sistema bloccato.

Tenteremo ora di illustrare e spiegare le rappresentazioni del disturbo dell'anoressia rappresentato con la teoria delle catastrofi. Per comprendere correttamente le illustrazioni è bene ricordarci alcuni punti:  

1) Più variabili sono considerate contemporaneamente.

Esse sono:

2) Tutte le variabili che saranno prese in considerazione sono da considerarsi come polarità dicotomiche espresse su un continuum.

3) Il fenomeno di instabilità ,ossia il brusco cambiamento, è rappresentato da una freccia che indica il passaggio da un punto all'altro, più o meno distante, della curva.

4) Sul piano vengono ri-rappresentate geometricamente le pieghe della catastrofe (ovvero dei fenomeni di instabilità)