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PSóD è un processo psicodinamico elaborato da Melanie
Klein analizzanda di Freud che si è occupata di bambini e di adulti gravemente
disturbati. Il suo pensiero divergeva da quello di Freud ed è stata al centro
delle cosiddette “Grandi Controversie”. Lei e Anna Freud, la figlia di Freud
erano in totale disaccordo e i loro metodi provocarono una grossa divisione
nella comunità psicoanalitica di Londra.
Le opere della Klein sono la
base di quella che viene chiamata la teoria delle relazioni oggettuali, di come
gli individui arrivino a una totale comprensione di se stessi in relazione agli
altri e al mondo. Lo sviluppo è descritto secondo la creazione di oggetti
interi. Klein creò il concetto di “posizioni”. Una posizione è quella
“schizo-paranoide”. L’altra è chiamata posizione “depressiva”. PSóD indica il movimento tra
queste due posizioni. Nella posizione schizo-paranoide l’oggetto non è
“completo”. Parti di esso sono distaccate e disconnesse. In altre parole non
si è raggiunto un livello di comprensione utile o realistico. Le parti
distaccate sono quelle troppo dolorose da integrare.
Gli studi clinici della Klein
hanno portato a ipotizzare che ciò accade molto presto nello sviluppo e, in
particolare, durante le prime esperienze di allattamento e di cura materna
quando il neonato conosce la terrificante e inspiegabile sensazione di fame e la
misteriosa comparsa e scomparsa del seno. Il neonato si spaventa a morte quando
non trova quello di cui ha bisogno. La posizione depressiva si raggiunge mentre
il neonato impara a tollerare e a capire la relazione tra i genitori e se
stesso. Si ipotizza che la risoluzione da parte del neonato e bambino di questi
problemi che richiamano forti sensazioni abbia effetti su tutta la vita.
Si ritiene che
l’oscillazione PSóD avvenga nel corso della vita
quando si incontrano situazioni difficili e si cerca di risolverle. Il concetto
psicoanalitico di “proiezione” è uno dei modi in cui ci si distacca dalle
sensazioni intollerabili e le si scaricano, erroneamente, su qualcuno o qualcosa
d’altro.
W.R. Bion è stato un
analizzando della Klein e arrivò sulla scena durante le controversie politiche.
Il suo pensiero e le sue opere erano più astratti e lui rimase al di fuori
delle dispute. Mentre i concetti di Freud erano presentati con un linguaggio
meccanicistico a volte chiamato “psicofisica”, Klein usava delle parole che
richiamano emozioni forti o violenza, ad esempio, invidia, gratitudine e
distacco, per enfatizzare la natura primaria di ciò che stava accadendo. Bion
ideò quello che lui chiama uno strumento, la “Griglia”. Una tabella che lo
aiutò a capire come le sensazioni ecc., si sviluppano in pensieri coerenti
attraversando una serie di trasformazioni. Deliberatamente sviluppò concetti
chiamati alpha e beta di modo che non richiamassero alcun “bagaglio” e
potessero essere associati a significati adatti al contesto. Era consapevole
dello stato ancora infantile della teoria psicoanalitica e quindi non fece
affermazioni teoretiche formali su questi concetti. Erano praticamente parte di
un metodo euristico usato da lui.
Anche Lacan fu un allievo di
Freud. Reinterpretò Freud usando le idee del linguista Saussure, teorico della
semiotica, studiò dei segni che si basano sulla distinzione tra segno e ciò
che esso rappresenta. La relazione
tra il “sistema inconscio” di Freud e il linguaggio formulato da Lacan sono
degni di ulteriori ricerche, soprattutto se si tiene conto del pensiero di
Lakoff e di Johnson sulla metafora “embodied”. Si noti che la semiotica e la
metafora “embodied” sono due modi alquanto differenti di concepire il
linguaggio e la comunicazione.
Jung divenne il successore di
Freud, come guida del movimento psicoanalitico. Ci fu una scissione in seguito
alle diverse opinioni riguardo il complesso di Edipo. Secondo Freud la
risoluzione del complesso edipico era l’evento significativo nello sviluppo
della personalità. Jung non era d’accordo e iniziò quella che lui chiamò
psicologia analitica. Era molto interessato ai miti e ai simboli e stupito dalle
incredibili analogie tra miti di culture diverse. Il suo libro Man
and His symbols spiega ciò che lui esaminò mentre sviluppava le sue
teorie. Tra i concetti più conosciuti c’è l’inconscio collettivo -
modelli dinamici di organizzazione sociale che influiscono su tutti gli
individui formando e modellando la cultura, l’archetipo – formulazioni
radicate di aspetti particolari dell’io, ad esempio animus e anima e la
sincronicità – un principio di connessione non causale o l’importanza del
significato in eventi che sembrano essere più che coincidenze ma per i quali
non si può stabilire una relazione causa-effetto.
Ci sono altri studiosi come Harry Stack Sullivan, che potrebbe essere definito psicodinamicista, ma che non sono riconducibili a una scuola particolare. Come Harold F, Searles, che lavorò molto con soggetti schizofrenici. Nonostante le continue dispute e i disaccordi, tutti questi teorici possono essere definiti guaritori- benché si discuta anche su questo. Freud e Jung in ogni caso hanno avuto un forte impatto sulla nostra cultura sia nel dare forma alla teoria e alla tecnica psicoterapeutica sia nell’interpretazione e analisi della cultura stessa. Affermare che mancò loro una vera introspezione della natura umana significherebbe ignorare una parte importante della storia del XX secolo.